Le tecniche di fecondazione assistita universalmente utilizzate a tutt’oggi (FIVET, ICSI, IMSI), se attuate con i criteri tradizionali, purtroppo offrono basse percentuali di successo.
La ricerca scientifica ha recentemente offerto la possibilità di migliorare notevolmente i risultati di queste tecniche utilizzando la tecnica di analisi cromosomica NGS (Next Generation Sequencing ).
In cosa consiste la tecnica cromosomica NGS?
Essa consente di analizzare non solo la qualità dei cromosomi dell’embrione ma anche e soprattutto il DNA dei mitocondri che hanno un ruolo fondamentale nell’evoluzione embrionale e fetale essendo una vera e propria centrale di energia.
Ciò ha consentito di poter raggiungere dei risultati eccezionali: 58% di impianto embrionario rispetto al 15% delle precedenti tecniche e soprattutto circa il 70% di gravidanza rispetto al 35%.
Questi risultati sono stati raggiunti non solo grazie al NGS, che contribuisce nel 70% dei casi al successo, ma anche migliorando un fattore prima non considerato adeguatamente rappresentato dall’endometrio che è quel tessuto che riveste all’interno l’utero e che produce le molecole essenziali per l’impianto embrionario.
A questo va aggiunta la migliore selezione degli spermatozoi (IMSI) poiché oramai è accertato che se uno spermatozoo non è perfetto (come può verificarsi nel caso di patologie andrologiche) ciò può essere causa non solo di mancato impianto o di aborto ma anche, purtroppo, della nascita di bambini malati.
La conoscenza di queste nuove sofisticate tecniche permette di limitare massimalmente i rischi che spesso sono associati soprattutto qualora i potenziali genitori presentino una età avanzata.